Lo studio indica che il miglior modo per affrontare la crisi post-Coronavirus, sarà combinare gli obiettivi economici con le politiche green.
La ricerca ha coinvolto economisti di fama mondiale tra i quali Joseph Stiglitz, vincitore del Premio Nobel per l'economia nel 2001 e Nicholas Stern.
Lo studio, che si aggiunge a quello condotto dall’IRENA, l'Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili, all’interno del primo "Global Renewables Outlook", sottolinea le potenzialità della ripresa fondata su investimenti in favore dello sviluppo sostenibile.
Dal rapporto "Will COVID-19 fiscal recovery packages accelerate or retard progress on climate change?" pubblicato sull'Oxford Review of Economic Policy emerge che gli investimenti dedicati ad uno sviluppo più sostenibile ed attento alle questioni ambientali, climatiche ed economiche, garantiscono un aumento dell'occupazione e maggiori rendimenti nel breve e lungo periodo.
E' stato stimato infatti che "ogni milione di dollari di spesa genera 7,49 posti di lavoro a tempo pieno nelle infrastrutture per le energie rinnovabili, 7,72 nell'efficienza energetica e solo 2,65 nei combustibili fossili".
Secondo lo studio, quindi, le strategie per la ripresa devono combinare gli obiettivi economici con le politiche ambientali. Solo in questo modo si potranno ottenere migliori prospettive di crescita nel breve e nel lungo termine.
Il rapporto invita, dunque, a concentrare gli sforzi economici sulle fonti energetiche rinnovabili le cui infrastrutture richiedono molta manodopera e quindi, garantiscono molti più posti di lavoro, rispetto agli investimenti in favore delle fonti energetiche tradizionali.
L'Università di Oxford taglia gli investimenti nell'industria dei combustibili fossili
Qualche giorno prima della pubblicazione dello studio citato in precedenza, l'Università di Oxford ha annunciato di tagliare gli investimenti nell'industria dei combustibili fossili. E' stato stabilito, inoltre, che i futuri investimenti dovranno tenere conto degli impatti ambientali e dovranno essere elargiti solo a quelle imprese dotate di un piano aziendale che prevede emissioni di carbonio pari a zero.
Come rivela il professor Cameron Hepburn, direttore della Smith School of Enterprise and Environment, tale decisione non è un semplice processo di disinvestimento, ma è un punto di svolta per accelerare il processo di riduzione delle emissioni.
La decisione dell'Università di Oxford, insieme agli studi che dimostrano i potenziali effetti positivi di una ripresa fondata su un piano di sviluppo sostenibile, evidenzia l'importanza di questo periodo storico.
Punteremo ancora su tradizionali modelli di sviluppo oppure ripenseremo l'economia in modo tale da evitare gli errori del passato?
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