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Immagine del redattoreClaudio Ventura

L'economia circolare e la rottura con i tradizionali modelli di sviluppo

Aggiornamento: 17 giu 2021

Considerando un futuro caratterizzato da un importante aumento della popolazione con conseguente scarsità di risorse e materiali, il modello lineare non risulta più adottabile, e, per questa ragione, dovrà essere sostituito da un modello di sviluppo circolare. Ma cosa si intende effettivamente per economia circolare e quali sono le sue potenzialità ed applicazioni?



Partiamo da un semplice presupposto. Non tutte le risorse, le fonti energetiche ed i materiali sono infiniti.

Essendoci un limite all'utilizzo delle materie prime che risultano essere essenziali per la maggior parte delle attività umane, la soluzione più ragionevole consiste nella ricerca di un modello di sviluppo fondato sulla minimizzazione degli sprechi, la valorizzazione degli scarti e dei sottoprodotti, capace di mantenere alti i profitti ed allo stesso tempo, di rendere più sostenibile l'economia.


Il contesto attuale: le criticità del modello lineare


L'economia attuale si fonda eccessivamente su importazioni di risorse non rinnovabili e, dunque, esauribili.

Ad esempio l'U.E. importa un valore di materie prime sei volte superiore al quantitativo di materie esportate; il Giappone importa la maggior parte del petrolio che consuma; l'India importa l'80% di petrolio e 40% di gas naturale rispetto ai consumi totali.


Considerando l'evidente dipendenza dalle importazioni, l'economia attuale non appare stabile, ma, al contrario, può essere soggetta a numerosi rischi.

La possibilità dell'interruzione o della discontinuità delle forniture, l'oscillazione dei prezzi dovuta ad eventi straordinari (come nel caso dell'attuale pandemia che ha provocato la crisi dei prezzi del petrolio), risultano essere fattori che possono compromettere e scoraggiare la crescita economica.


Dunque, la scarsità delle risorse non rinnovabili, il futuro forte aumento della popolazione mondiale, il massiccio consumo del suolo e la fragilità del sistema economico eccessivamente dipendente da risorse esauribili e dalle importazioni, obbligano riflessioni sul ripensamento delle attuali economie lineari, favorendo la transizione verso modelli di sviluppo circolari, in grado di garantire maggiori benefici economici, ambientali e sociali.




Verso un futuro fondato sul modello dell'economia circolare


Il modello circolare, a differenza dell'economia lineare, consente di superare le criticità che abbiamo evidenziato in precedenza e che sono tipiche del modello di sviluppo tradizionale.

L'economia circolare, infatti, prevede la valorizzazione ed il riutilizzo degli scarti o dei residui di un ciclo produttivo, che possono essere riutilizzati come nuove risorse per nuovi processi di produzione.

L'inclusione degli scarti all'interno di un nuovo ciclo produttivo richiede il ripensamento dei processi stessi al fine di ottimizzare l'utilizzo di beni e materiali, evitando perdite di valore.

Si procede, dunque, con la riprogettazione dei cicli di produzione che prevede non soltanto l'adozione di nuove tecnologie, ma anche la diffusione di nuove conoscenze e competenze dei lavoratori e datori di un'azienda, e la modifica del design del prodotto finito che deve essere pensato per poterne eliminare le inefficienze e per agevolarne le operazioni di manutenzione, riutilizzo e riciclo dei suoi componenti.


Il concetto di economia circolare non si limita esclusivamente al contesto aziendale, ma si estende anche allo sviluppo urbano.

La scarsità del suolo implica un processo di rigenerazione di aree urbane ormai compromesse.

Terreni desertificati, zone inquinate o abbandonate non sono considerabili scarti, ma potenzialmente nuove risorse da riutilizzare.


In tal senso l'economia circolare potrebbe essere alla base della pianificazione urbana.

Il metabolismo urbano e la creazione della smart city, infatti, dipende dallo studio dei flussi di materiali, acqua ed energia che attraversano la città.

Tale studio consente di capire dove si verificano eccessivi consumi ed in quali aree della città, identificando le zone critiche e procedendo con piani e progetti per il miglioramento dei dati raccolti.

In questo modo aree dismesse o abbandonate, potrebbero rivelarsi, al contrario, preziose risorse per il rilancio e la rinascita di intere città.



Considerando il contesto attuale e, soprattutto quello futuro, il modello di sviluppo lineare risulta non più utilizzabile.

Le problematiche tipiche del modello tradizionale, al contrario, possono essere affrontate e superate da una visione di tipo circolare, che favorirebbe una crescita economica senza le instabilità e le incertezze del modello lineare, uno sviluppo realmente più sostenibile ed un minor impatto delle attività umane.


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