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  • Immagine del redattoreClaudio Ventura

L’ecologia industriale: la scienza della sostenibilità

Aggiornamento: 15 lug 2020

Diffondere i principi dell'ecologia industriale potrebbe porre fine allo storico contrasto tra industria ed ambiente.



Tutti i giorni ci imbattiamo in programmi televisivi, documentari, articoli online che trattano di ecologia, di economia circolare e green economy. Argomenti di attualità, dunque, dato che, la questione ambientale, interessa ognuno di noi.

Ed è per questo che è fondamentale per tutti (produttori e consumatori) conoscere i concetti base dell’ecologia industriale per comprendere quali sono i suoi obiettivi, i suoi strumenti ed i potenziali benefici che può offrirci.


L’Ecologia industriale, definita come scienza della sostenibilità, è un approccio interdisciplinare capace di collegare e comprendere: l’ecologia, l’ingegneria, l’economia, la gestione aziendale, le amministrazioni pubbliche e gli organi legislativi.

E’ una scienza che punta a ridisegnare le attività industriali al fine di renderle più sostenibili, valutando i flussi di materiali ed energia delle aziende, per ridurne gli impatti ed aumentarne l’efficienza.


Gli obiettivi ed i principi dell'ecologia industriale


Lo scopo principale dell’ecologia industriale è quello di rendere più sostenibili tutte le attività umane. Per raggiungere tale obiettivo è necessario passare da un’economia lineare ad un’economia circolare.

In quest’ultimo caso, a differenza dell’economia lineare, i rifiuti industriali non saranno più considerati come tali, ma, in seguito a processi di riciclaggio, potranno essere nuovamente riutilizzati.

Applicare i principi dell’ecologia industriale, significa passare dal controllo dell’inquinamento (ex-post) alla prevenzione dello stesso (ex-ante) utilizzando in modo efficiente le materie prime e l’energia.


Il raggiungimento degli obiettivi ed il rispetto dei principi dell’ecologia industriale sono possibili grazie ad una serie di strategie ed interventi, come:


· L’ottimizzazione dell’utilizzo di energia e materiali;

· Riduzione delle emissioni inquinanti;

· Applicazione delle tecnologie di riciclo e recupero dei materiali;

· Estensione del ciclo di vita dei prodotti;

· Estensione della responsabilità dei produttori (nelle fasi di progettazione, produzione, distribuzione e gestione della fine vita dell’output realizzato);

· Miglioramento e modifica del comportamento del consumatore finale sulle modalità di utilizzo del prodotto e sulle modalità di gestione dello stesso una volta terminato il suo ciclo di vita.


Prima di procedere con uno di questi interventi, tuttavia, si deve definire uno studio di fattibilità degli stessi. Le strategie da applicare, infatti, devono sempre rispettare il mantenimento della convenienza economica dei sistemi industriali e commerciali.


Quali sono gli strumenti dell’ecologia industriale?


Per poter rendere possibile l’applicazione concreta dei principi e delle teorie dell’ecologia industriale, occorre utilizzare alcuni strumenti. In questa sezione mi limiterò solo ad elencarli, ma, per gli strumenti più interessanti, seguiranno degli approfondimenti negli articoli successivi.


Gli strumenti in questione sono:


· Studi dei flussi dei materiali e dell’energia (Metabolismo Industriale);

· Mappa di utilizzo delle risorse;

· Life Cycle Assessment (o LCA);

· Dematerializzazione;

· Design for the Environment (DfE);

· Estensione della responsabilità del produttore;

· Estensione della durata della vita dei prodotti;

· Simbiosi industriale;

· I modelli Input-Output dinamici.


Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dell’ecologia industriale?


Per l’ecologia industriale non esistono veri e propri svantaggi, ma, al contrario, sono definibili come dei limiti o barriere per la sua applicazione. Queste barriere sono generalmente: economiche, sociali, tecnologiche, politiche e culturali.


Gli strumenti citati precedentemente, infatti, molto spesso non sono realizzabili per una serie di motivi:


· Mancanza di conoscenza nelle aziende per poter procedere con attività sostenibili;

· Scarsa capacità di valutazione degli effetti benefici degli investimenti ecologici, considerati troppo rischiosi;

· Mancanza di un forte e serio supporto politico per incentivare investimenti ecologici.

Applicare i principi dell’ecologia industriale, invece, garantirebbe una serie di vantaggi dal punto di vista economico, ambientale e tecnologico, come:

· Maggiori incentivi per le imprese per individuare nuove tecnologie capaci di rendere meno impattanti la loro attività;

· Meno spreco di risorse, grazie alla possibilità di riciclare e riutilizzare gli scarti industriali;

· Rafforzamento dell’affidabilità e della credibilità del brand dell’azienda, con conseguente vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti;

· Meno consumo energetico e dei materiali, di conseguenza meno costi per l’azienda;

· Conservazione della salute degli ecosistemi e mantenimento della biodiversità;

· Miglioramento della qualità della vita;

· Riduzione degli impatti ambientali da parte delle aziende.


Per rendere possibile la completa diffusione dell’ecologia industriale è necessario un serio impegno da parte di tutte le parti in causa: i privati, le pubbliche amministrazioni, le forze politiche, i produttori ed i consumatori. In particolar modo, le imprese, da sempre capaci adattarsi ai cambiamenti di mercato, dovrebbero avere un ruolo centrale in tale processo di innovazione, anche perché solo le aziende che si concentreranno sulla tematica ambientale, potranno godere, in futuro, di importanti vantaggi competitivi a discapito dei loro concorrenti.


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