Vinventions, fin dalla sua creazione nel 1999, ha introdotto diverse soluzioni di chiusura enologica a basso impatto ambientale, con l'obiettivo di contribuire al processo di riduzione delle emissioni associate agli imballaggi nel settore vitivinicolo.
Gli impatti ambientali del packaging nel settore vitivinicolo
Gli impatti ambientali associati al settore vitivinicolo non riguardano esclusivamente le fasi di coltivazione della vite o di vinificazione all'interno delle cantine, ma anche la produzione e il trasporto dell'imballaggio.
Secondo l'International Wineries for Climate Action (IWCA), infatti, la produzione e il trasporto degli imballaggi rappresentano una quota significativa delle emissioni di gas a effetto serra delle aziende vitivinicole.
Nella maggior parte dei casi, le cantine non producono internamente le bottiglie di vetro, che devono essere trasportate fino al luogo di imbottigliamento.
Quindi, più lontano viene spedita la bottiglia, maggiori saranno le emissioni di gas a effetto serra.
Inoltre, maggiore è il peso di una bottiglia, maggiore è il suo impatto ambientale. Ridurre il peso delle bottiglie, anche di pochi grammi, consente di rendere più sostenibili le fasi di produzione e trasporto dell'imballaggio.
Di conseguenza, per favorire la transizione del settore vitivinicolo verso una maggiore sostenibilità, è necessario non solo individuare soluzioni in grado di mitigare gli impatti ambientali associati ai processi di coltivazione della vite o di valorizzare, nell'ottica di un'economia circolare, i sottoprodotti derivanti dai processi di vinificazione, ma anche implementare pratiche di eco-design per le bottiglie e per le relative chiusure.
Case study - Vinventions: chiusure enologiche a basso impatto ambientale
Vinventions, azienda fondata nel 1999 è leader mondiale nella fornitura di soluzioni di chiusura per l’industria del vino, degli alcolici e dell'olio alimentare.
Dopo il lancio della Nomacorc Green Line nel 2013, Vinventions è diventato il primo produttore di chiusure per vino a offrire una soluzione certificata Net Zero Carbon Footprint. Ogni chiusura coestrusa della linea brevettata (Smart Green, Classic Green, Select Green e Reserva) è prodotta a partire da materie prime rinnovabili, derivate dalla canna da zucchero (durante la crescita, la canna da zucchero sequestra, in modo del tutto naturale, la CO₂ e questo carbonio biogenico viene trasferito alla materia prima della chiusura derivata).
Vinventions ha incaricato RDC Environment di condurre uno studio esaustivo sull'impronta di carbonio della sua linea di prodotti Nomacorc Green Line e South Pole per la revisione e la certificazione da parte di terze parti.
In particolare, RDC Environment ha condotto uno studio di valutazione del ciclo di vita del prodotto per rivelare l'impronta carbonica di 6 chiusure per vino della Nomacorc Green Line (Smart Green, Classic Green, Select Green e Reserva).
Il calcolo della Carbon Footprint di prodotto è stato effettuato in conformità con lo standard ISO 14067:2018. Il suo valore è la somma di tutte le emissioni di CO₂ biogeniche e fossili e si basa su una valutazione del ciclo di vita della categoria di impatto sul cambiamento climatico, che cattura l'intero ciclo di vita del prodotto dalla culla alla tomba.
L'analisi segue i principi, i requisiti e le linee guida per la quantificazione e il reporting dell'impronta di carbonio di un prodotto, in modo coerente con gli standard internazionali sulla valutazione del ciclo di vita (LCA): ISO 14040 e ISO 14044, e il processo di revisione e certificazione rispetta la norma ISO 14071.
Dallo studio è emerso che ogni chiusura della Green Line è diversa e genera risultati diversi. Tuttavia, tutte le chiusure analizzate di questa linea di prodotti hanno un'impronta carbonica nettamente negativa (analisi dalla culla alla tomba) che va da -0,4 g CO₂eq per ogni chiusura Smart Green a -1,3 g CO₂eq per le chiusure Select Green 300 & 500.
Il valore netto negativo è ottenuto perché le rimozioni di carbonio a monte nella produzione di materie prime e imballaggi, che includono il sequestro di carbonio biogenico, la produzione di energia rinnovabile in eccesso e il credito dLUC, compensano tutte le emissioni di carbonio a valle della logistica, della produzione di chiusure, degli imballaggi e dello smaltimento medio europeo dei rifiuti a fine vita.
Conclusioni
Per valutare adeguatamente gli impatti ambientali associati a un prodotto, come nel caso del vino, è necessario considerare tutte le fasi della sua vita, dalla produzione alla fine del suo ciclo.
In questo articolo, ci siamo concentrati sugli impatti ambientali legati agli imballaggi utilizzati nel settore vitivinicolo.
La necessità di ridurre tali impatti ha spinto diverse aziende a esaminare soluzioni meno impattanti, non solo nelle fasi di coltivazione e vinificazione, ma anche nell'ambito del packaging.
Il caso di Vinventions rappresenta un progresso significativo nel tentativo di ridurre l'impronta di carbonio nel settore.
In particolare, lo studio condotto da RDC Environment, seguendo gli standard internazionali sulla valutazione del ciclo di vita, ha rivelato che ogni chiusura della Green Line ha un'impronta di carbonio negativa.
Questi risultati incoraggiano il settore vitivinicolo ad adottare soluzioni innovative, come le chiusure a basso impatto ambientale, per contribuire in modo significativo alla diminuzione delle emissioni di gas a effetto serra e per promuovere una transizione verso la sostenibilità.
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