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  • Immagine del redattoreClaudio Ventura

L’appello di medici ed infermieri ai leader del G20: ripartiamo in modo sano e sostenibile

Aggiornamento: 13 giu 2020

Oltre 350 organizzazioni che rappresentano medici ed infermieri di circa 90 Paesi di tutto il mondo, hanno scritto una lettera ai leader del G20, chiedendo una ripartenza green, per non commettere nuovamente gli errori del passato.



La pandemia ha sottoposto il sistema sanitario di ogni Paese del mondo ad una pressione senza precedenti. Una pressione tale da portare il sistema quasi al collasso, ma ciò non è avvenuto grazie al lavoro ed al sacrificio di milioni di professionisti della sanità.


Attualmente sono proprio tali professionisti che sperano in una ripartenza post-pandemia, più sana, più sostenibile, più attenta alla salute dei cittadini ed alle questioni ambientali. Insomma milioni di medici ed infermieri di tutto il mondo sono uniti per una “Healthy Recovery”. Una ripartenza che possa tener conto degli errori del passato per poter evitare nuovi collassi del sistema sanitario o nuove emergenze.


La lettera, firmata da oltre 350 organizzazioni rappresentative di medici ed infermieri provenienti da 90 Paesi, è un appello ai leader del G20, al fine di porre come priorità principale per la ripartenza, la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente.


Si invitano i leader, infatti, a non ricommettere gli errori del passato e a non aumentare le emissioni inquinanti che rendono ancor più fragile la salute dei cittadini, esponendoli a malattie cardiache e polmonari. In questo modo si eviterebbe di aumentare ulteriormente la pressione sul sistema sanitario già provato dall’emergenza dovuta alla pandemia.


Lo sviluppo economico moderno non dovrebbe più rifarsi a modelli tradizionali pre-pandemia. In una società civile ed all’avanguardia l’obiettivo deve essere uno sviluppo sostenibile, capace di offrire occupazione e crescita economica, senza compromettere l’aria, l’acqua, i paesaggi naturali, e, di conseguenza, la salute dei cittadini.

In questo modo, riducendo l’esposizione alle emissioni inquinanti, il nostro corpo potrà rispondere in modo migliore ad infezioni e malattie.


All’interno della lettera, inoltre, si sottolinea che, se i governi aumenteranno gli incentivi in favore delle fonti energetiche rinnovabili, riducendo i sussidi in favore dei combustibili fossili, non solo potremmo godere di inevitabili vantaggi ambientali, ma, entro il 2050, si stimolerebbero i guadagni globali del PIL per circa 100 trilioni di dollari.


La richiesta di medici, infermieri ed in generale, dei professionisti della sanità consiste, dunque, nell’invitare i leader dei Paesi più importanti del mondo a considerare le valutazioni sanitarie ed ambientali come fattori centrali per la ripartenza. Considerando secondarie le questione relative alla salute umana, alla tutela dell’ambiente ed alla riduzione delle emissioni inquinanti, si corre il rischio di creare nuove emergenze sanitarie ed economiche ancor più gravi.


La ripartenza se basata su incentivi in favore della mobilità sostenibile, delle fonti energetiche rinnovabili, dell’efficienza energetica, dell’economia circolare e di una crescita più sostenibile, garantirà notevoli vantaggi economici, evitando gli effetti negativi causati dall’inquinamento atmosferico sulla salute umana e sull’ambiente, tipici dei modelli di sviluppo del passato.

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