La crescita incessante delle città sta provocando il consumo e la perdita di una risorsa ambientale fondamentale: il suolo. Per poter arginare tale fenomeno è necessario investire sui processi di riqualificazione e rigenerazione di aree urbane ormai dismesse, ma che possono essere rivalutate per non occupare nuovi ettari di suolo.
L'aumento demografico, la crescita delle aree urbane e delle attività industriali, comporta inevitabilmente, un aumento di edifici, strutture ed impianti che contribuiscono ad aggravare il fenomeno del consumo di suolo.
I dati nel nostro Paese non sono incoraggianti; infatti, nel 2018, l’Italia, ha perso 24 metri quadrati per ogni ettaro di area verde, e, in sei anni ha perso superfici verdi che erano in grado di produrre 3 milioni di quintali di prodotti agricoli e 20 mila quintali di prodotti legnosi utili per assicurare lo stoccaggio di circa 2 milioni di tonnellate di carbonio.
Il suolo con la sua ricchezza di biodiversità svolge funzioni molto importanti nei grandi cicli biogeochimici (come quelli del carbonio, dell’azoto e del fosforo), nei cicli dell’acqua, nella formazione e mantenimento degli ecosistemi terrestri e della presenza della vegetazione sulla Terra.
Ciò significa che, considerando l'importanza vitale del suolo per la vita sul pianeta, ed alla luce dei dati negativi sul consumo di suolo analizzati in precedenza, un peggioramento del quadro potrebbe arrecare ulteriori gravi danni, aggravando gli effetti del cambiamento climatico.
La rigenerazione urbana come soluzione per arrestare il consumo di suolo
Fortunatamente il fenomeno del consumo di suolo può essere affrontato rivoluzionando le prospettive e gli obiettivi dell'urbanistica.
E' necessario distaccarsi dal concetto di crescita incontrollata delle aree urbane ed avvicinarsi al principio di crescita e sviluppo sostenibile.
Per poter porre un freno al fenomeno del consumo del suolo, non limitando lo sviluppo di città e metropoli, occorre dar vita a processi di rigenerazione e riqualificazione di quartieri, ed intere aree urbane abbandonate.
In questo modo si rilancerebbe l'economia di intere zone della città, investendo su nuove attività commerciali, sulla mobilità sostenibile e su tecniche costruttive ecocompatibili.
A tal proposito la città di Milano risulta essere all'avanguardia.
Grazie al nuovo PGT (Piano di Governo del Territorio) Milano 2030, l'obiettivo sarà quello di rilanciare aree periferiche, creare nuove aree verdi ed investire sulla mobilità sostenibile per poter migliorare la qualità dell'aria e ridurre il consumo di suolo attraverso progetti di rigenerazione e riqualificazione.
Il contesto attuale, caratterizzato da livelli di inquinamento capaci di compromettere i delicati equilibri del nostro pianeta, ci obbliga a considerare soluzioni alternative per poter conciliare la crescita e lo sviluppo economico con la tutela dell'ambiente.
Progetti di rigenerazione urbana, dunque, potrebbero rivelarsi una soluzione vincente per poter garantire la crescita delle aree urbane, senza sottrarre ulteriori ettari di suolo, rilanciando le zone abbandonate che da, problema da risolvere, si trasformerebbero in preziose risorse per lo sviluppo di ogni singola città.
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