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Immagine del redattoreClaudio Ventura

Disastro ambientale nell’Artico: la Russia dichiara lo stato di emergenza

Aggiornamento: 13 giu 2020

Il 29 maggio si è verificato uno sversamento di circa 20000 tonnellate di carburante e lubrificante, contaminando il fiume Ambarnaya ed un’area di 350 chilometri quadrati.



Il disastro ambientale è avvenuto presso una centrale termoelettrica del colosso russo Norils Nickel. Da una prima ricostruzione fornita dall’azienda, l’incidente sarebbe connesso con il fenomeno del surriscaldamento globale.

I pilastri del serbatoio contenente il petrolio, infatti, poggiavano su uno strato di permafrost, il cui scioglimento, avrebbe favorito il cedimento e la rottura della cisterna ed il conseguente sversamento di circa 20000 tonnellate di petrolio nel fiume Ambarnaya.


L’incidente è reso ancora più drammatico dal colpevole silenzio dell’azienda e delle amministrazioni locali che, secondo il governo centrale russo, avrebbero comunicato l’accaduto solo dopo 2 giorni dall’evento.

Una volta appresa la gravità dell’incidente, il governo centrale ha dichiarato lo stato di emergenza, al fine di mobilitare un numero notevole di forze per le operazioni di bonifica, le quali potrebbero essere complicate dalle condizioni del fiume Ambarnaya, che essendo poco profondo, risulta difficilmente navigabile.


Le operazioni, tuttavia, dovranno svolgersi nel più breve tempo possibile per evitare di compromettere non solo i fiumi Ambarnaya e Dalykan, ma anche tutti gli altri corsi d'acqua Siberiani ed il sottosuolo.

L’obiettivo è quello di arginare lo sversamento e limitare i danni ambientali attraverso le operazioni di bonifica e pulizia.


Incidenti di questo genere sono avvenuti svariate volte nel corso della storia, e, purtroppo, il problema potrà ripresentarsi anche in futuro.


Per questa ragione, un disastro di tale entità non può e non deve essere trascurato, ma, al contrario, deve essere analizzato per mettere in discussione la politica energetica intrapresa dalla Russia e da altri Paesi, al fine di favorire il processo di decarbonizzazione e di transizione energetica.

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