top of page

L’evoluzione del ruolo del consumatore

Immagine del redattore: Claudio VenturaClaudio Ventura

Aggiornamento: 22 mag 2021

Il consumatore ha assunto un ruolo finalmente attivo arrivando ad influenzare le strategie delle aziende. La richiesta di prodotti ecologici obbliga le imprese a realizzare beni sempre meno impattanti. Ciò significa che, attraverso il consumo responsabile ed etico, tutti noi possiamo essere protagonisti del cambiamento.



La figura del consumatore, nel corso degli anni, ha subìto una notevole evoluzione. Per le imprese, inizialmente, il consumatore aveva un ruolo passivo. Il cliente, infatti, non aveva alcun potere sulla produzione dell’azienda e si doveva accontentare solo di beni standard.

Nel corso degli anni, però, la domanda è diventata molto più esigente. I clienti cominciavano a desiderare nuovo prodotti personalizzati, dalla qualità elevata e capaci di soddisfare le loro aspettative. A partire da questo momento il cliente comincia ad assumere un ruolo attivo, diventando essenziale per la programmazione produttiva delle aziende.

Il potenziamento dell’area marketing, avvenuto negli ultimi decenni, dimostra quanto evidenziato in precedenza. Le aziende, infatti, sono obbligate a capire le esigenze dei clienti ed a realizzare prodotti capaci di soddisfarle.

Negli ultimi decenni, la diffusione di informazioni relative al surriscaldamento globale, ai cambiamenti climatici ed ai livelli di inquinamento elevati, hanno scosso un’ampia fetta dei consumatori. La presa di coscienza del crescente problema ambientale e la volontà di essere utili, seppur con piccoli gesti, hanno portato ad una ulteriore evoluzione della figura del consumatore.



Il consumatore responsabile e l’ambiente


La questione ambientale non ha modificato solo il modus operandi dei produttori, ma anche quello dei consumatori, sempre più attenti alla questione ambientale. Il cliente, infatti, non richiede più solo prodotti di qualità, ma anche beni non impattanti. Il consumatore diventa responsabile, cioè comincia ad assumere consapevolezza, informandosi sulle politiche ambientali dell’azienda e sulle caratteristiche dei suoi prodotti.

L’acquisto non avviene più solo in base alla qualità/prezzo, ma subentrano anche altri fattori, come: l’eticità dell’azienda e del prodotto ed il livello di impatto ambientale del bene.

Il consumatore responsabile, però, non deve solo condurre un comportamento “critico” in fase di acquisto, ma anche in fase di utilizzo e smaltimento del prodotto.

Per evitare l’effetto boomerang, infatti, non bisogna esagerare con l’utilizzo di prodotti “green”, perché si rischia di compromettere gli eventuali risultati positivi.

La modifica di eventuali comportamenti scorretti da parte dei consumatori non è semplice.

Bisogna considerare, infatti, che i nostri comportamenti dipendono da molti fattori, come: abitudini, stili di vita, etica, sensibilità alla questione ambientale e priorità personali.

Questo non significa che è impossibile intervenire su tali fattori. La diffusione dei principi dell’ecologia industriale e dell’economia circolare come insegnamenti nelle scuole dell’obbligo potrebbero formare una generazione di consumatori critici.

Nel nostro piccolo, cercando di evitare inutili sprechi, riparando quanto più possibile i nostri beni invece di acquistarne di nuovi e diventando finalmente consapevoli dell’importanza dei nostri singoli comportamenti, possiamo renderci utili ed assumere un ruolo attivo nella lotta per l’ambiente.



Comments


bottom of page