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  • Immagine del redattoreClaudio Ventura

Il progetto del Gruppo Caviro: “con l’uva facciamo il vino, con gli scarti miglioriamo il mondo”

Aggiornamento: 31 ago 2021

Caviro, la cooperativa vitivinicola più rappresentativa d'Italia, ha reso ogni singolo passaggio della filiera sostenibile e "circolare". Investendo su ricerca ed innovazione il Gruppo è in grado di trasformare gli scarti agroalimentari in nuove ed ecologiche risorse.



Il concetto di economia circolare viene spesso accostato esclusivamente ai processi di riciclo dei rifiuti.

Tuttavia un modello di sviluppo circolare si fonda soprattutto sulla minimizzazione degli sprechi e la valorizzazione degli scarti di produzione.

I residui o gli scarti di lavorazione che possono essere ancora riutilizzati rappresentano, infatti, una nuova risorsa per le imprese, ma troppo spesso, queste ultime considerano i sottoprodotti come rifiuti.

In questo modo non solo aumenta l'impatto ambientale dell'azienda, ma anche quello economico, dal momento che, la gestione dei rifiuti rappresenta un costo per l'impresa.

In altre parole, in una visione circolare, gli scarti di produzione non rappresentano un rifiuto ma nuove risorse ad impatto ambientale minimo.



Il Gruppo Caviro per una produzione sostenibile e circolare del vino


Il Gruppo Caviro ha reso ogni passaggio della filiera sostenibile, minimizzando sprechi e valorizzando gli scarti di produzione.

"Dalla lavorazione del vino si ottengono tonnellate di materia prima, come feccia, vinaccia e vinaccioli, pronte ad essere trasformate in ingredienti e prodotti ad alto valore aggiunto.

Attraverso competenze tecnologiche e di processo vengono ottenuti alcoli, mosti ed estratti così come acido tartarico, che diventano nuova materia prima per aziende agronomiche, industriali, farmaceutiche, alimentari e beverage di tutto il mondo.

La partnership con Herambiente consente di raccogliere sfalci, potature e sovvalli dal territorio per produrre energia, elettrica e termica, da fonti rinnovabili rendendo il Gruppo autosufficiente.

Grazie agli impianti di digestione anaerobica, che processano sottoprodotti della vinificazione e acque reflue conferite da aziende agro-alimentari italiane, viene generato biogas e biometano avanzato.

Ultimo elemento del ciclo virtuoso sono i fanghi ed ammendanti ottenuti dalla digestione anaerobica che, usati in agricoltura come fertilizzanti naturali, tornano ad arricchire con nuova sostanza organica i vigneti da cui tutto ha avuto inizio."


Un simile impegno in favore della tutela dell'ambiente e gli investimenti da parte del Gruppo ha garantito importanti vantaggi economici ed ambientali.

Eccone alcuni consultabili all'interno del Bilancio di sostenibilità del Gruppo:

  • 555 MILA TONNELLATE DI SCARTI PROCESSATI;

  • 99% QUOTA DI RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEGLI SCARTI;

  • MILIONI SM3 DI BIOMETANO IMMESSI IN RETE COME BIOCARBURANTE AVANZATO CARBON NEUTRAL;

  • 3.200 TONNELLATE DI BIOETANOLO DESTINATO ALLA BIOCARBURAZIONE AVANZATA CARBON NEUTRAL;

  • 107 MILA MWH DI ENERGIA ELETTRICA E 113 MILA MWH DI ENERGIA TERMICA AUTOPRODOTTA DA FONTI NON FOSSILI;

  • 100% AUTOSUFFICIENZA ELETTRICA DI TUTTI I SITI DEL GRUPPO ;

  • 30 MILA TONNELLATE DI FERTILIZZANTI NATURALI (AMMENDANTI PRODOTTI;

  • 82 MILA TONNELLATE DI CO2 EVITATA GRAZIE ALL’UTILIZZO E ALLA PRODUZIONE DI COMBUSTIBILI RINNOVABILI;

  • +30% DI RIDUZIONE DEI PRELIEVI DI ACQUA;

  • 362 MILIONI DI EURO DI RICAVI;

  • 89 MILIONI DI EURO DI PATRIMONIO NETTO;

  • 28% EXPORT SU RICAVI;

  • 567 I DIPENDENTI IMPIEGATI NEL CORSO DEL FISCAL 2019/20.

Il raggiungimento di tali risultati dimostra che la variabile ambientale non può essere più considerata come un vincolo ma come una grande opportunità di crescita per le aziende che vogliono differenziarsi dalle concorrenti, acquisendo un vantaggio competitivo tale da conquistare fette di mercato in modo sostenibile, con conseguenti benefici economici, ambientali e sociali.

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