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Immagine del redattoreClaudio Ventura

Verso un Italia più "green": stop ai finanziamenti ai Paesi che investono nei combustibili fossili

Aggiornamento: 29 ago 2022

L'Italia è tra i 20 Paesi che, durante la COP26, hanno aderito all'impegno di porre fine ad investimenti pubblici in favore dei combustibili fossili all'estero entro la fine del 2022, al fine di rispettare gli Accordi di Parigi. Si tratta di un segnale sicuramente positivo che potrebbe incentivare ulteriori misure in favore dello sviluppo sostenibile.



L'Italia e altri 20 Paesi (inclusi Regno Unito, Canada, Stati Uniti d'America) oltre che 5 istituti di finanziari, compresa la Banca europea per gli investimenti (Bei), hanno deciso di porre fine, entro la fine del 2022, ai finanziamenti in favore di quei Paesi che investono nei combustibili fossili e che, allo stesso tempo, non adottano strategie capaci di ridurre le emissioni.

Ciò rappresenta un segnale molto promettente per future nuove misure in favore della transizione ecologica.


Per poter rispettare gli obiettivi degli Accordi di Parigi, infatti, sono necessari impegni ed azioni a livello internazionale.

Ecco il motivo per cui un accordo simile può essere un ottimo punto di partenza per limitare il più possibile le emissioni di gas serra in atmosfera.

Porre un freno al supporto verso i combustibili fossili significa contribuire a ridurre le emissioni di gas climalteranti che sono i principali responsabili del cambiamento climatico e del surriscaldamento globale.

Ciò comporterà inevitabilmente lo spostamento degli investimenti in favore delle fonti energetiche rinnovabili e della transizione ecologica.

I leader politici dei Paesi firmatari sono giunti alla conclusione che, investire nei combustibili fossili, rappresenterebbe un grave rischio per la salute pubblica e per l'economia.

Infine, tali Paesi, si impegneranno a rispettare gli accordi ed a incentivare altri governi ed istituti finanziari, ad intraprendere un simile percorso verso un'economia più sostenibile.


Sarà realmente così? Lo scopriremo tra circa un anno. Al momento possiamo soltanto evidenziare con piacere questo accordo e sperare che le parole e le dichiarazioni siano accompagnate da azioni concrete.

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