top of page

Un team dell’Università di Harvard dimostra l’esistenza del legame tra inquinamento e Coronavirus

Immagine del redattore: Claudio VenturaClaudio Ventura

Aggiornamento: 13 giu 2020

In un recente studio dei ricercatori della TH Chan School of Public Health dell'Università di Harvard è stata dimostrata la connessione tra le polveri sottili PM 2.5 e la mortalità da Covid-19.



I ricercatori di Harvard sono stati in grado di confrontare l’esposizione media a lungo termine di polveri sottili PM 2.5 di 3080 contee negli USA (che corrispondono al 98% della popolazione statunitense) con i dati dei decessi imputabili al Covid-19, considerando anche un importante numero di variabili: socioeconomiche, demografiche, sanitarie, comportamentali e meteorologiche.


Dallo studio è emerso che, l’aumento di un microgrammo per metro cubo delle polveri sottili PM 2.5, provocherebbe un incremento del 15% del tasso di mortalità del Covid-19.


Le polveri sottili PM 2.5, infatti, possono causare malattie respiratorie e cardiovascolari. I soggetti che presentano tali patologie, quindi, sarebbero molto più esposte al rischio di riscontrare i sintomi più gravi del Coronavirus.


Nel documento, i ricercatori, invitano a creare normative ambientali sempre più restrittive per non aggravare il bilancio della pandemia e criticano la decisione dell'EPA e del Presidente degli Stati Uniti d'America.


Ricordiamo, infatti, che, in piena emergenza Coronavirus, l'EPA di comune accordo con l'amministrazione Trump, ha alleggerito le normative ambientali, permettendo alle imprese di inquinare senza subire sanzioni.


I dati dello studio, tuttavia, devono scoraggiare sempre più accordi e decisioni di questo genere, al fine di evitare che, la prossima emergenza, possa essere generata non da un virus, ma dall'incoscienza umana.

Commentaires


bottom of page