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Immagine del redattoreClaudio Ventura

Tonnellate di rifiuti di plastica hanno invaso il fiume Drina in Bosnia

A causa della rottura di una barriera antinquinamento, i rifiuti non sono stati trattenuti ed hanno invaso il fiume Drina, arrivando fino alla diga della centrale idroelettrica di Višegrad.


L'inquinamento provocato dai rifiuti di plastica sparsi del mondo è ancora il protagonista di questo ennesimo disastro ambientale.

L'abbandono illegale dei rifiuti nell'ambiente ha reso il Drina, uno dei cinque più grandi fiumi della Bosnia, una discarica a cielo aperto.

Il fiume, ormai, non presenta più un aspetto limpido a causa dei rifiuti di diversa natura (computer, elettrodomestici, bottiglie e bustine di plastica, ecc) che sono scaricati sul corso d'acqua, minacciando l'intero ecosistema.


I rifiuti che illegalmente vengono scaricati sul Drina, solitamente sono trattenuti da alcune barriere antinquinamento. Tuttavia, a causa della rottura di una di esse, una enorme quantità di rifiuti ha letteralmente invaso la diga della centrale idroelettrica di Višegrad.


L'incidente sta mettendo a serio rischio la biodiversità locale, arrecando gravi danni agli ecosistemi acquatici e marini.

Il disastro evidenzia gravi carenze nella gestione dei rifiuti in Bosnia, Serbia e Montenegro.

Tali paesi, in seguito ai conflitti degli anni '90, non sono riusciti a raggiungere dei programmi di gestione dei rifiuti in linea con gli standard europei.


Una migliore gestione dei rifiuti, maggiori controlli per contrastare discariche illecite, e più investimenti in favore di centri di trattamento e riciclaggio dei rifiuti (oltre ai fondi stanziati dall'Unione Europea), potrebbero essere le soluzioni per affrontare l'emergenza ambientale e sociale di tali aree.


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