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  • Immagine del redattoreClaudio Ventura

Il caso del bacino della Ruhr: una fabbrica di cultura

Aggiornamento: 22 mag 2021

La riqualificazione ha permesso al bacino della Ruhr di godere di opportunità di rilancio e sviluppo economico, culturale, sociale ed ambientale. Le industrie, le fabbriche e le acciaierie sono state trasformate in luoghi per ospitare eventi culturali e creare nuove attività economiche.



Il bacino della Ruhr è stato per anni un importante centro industriale in cui si è sviluppata notevolmente l’attività siderurgica e quella estrattiva. Tuttavia, dal 1960 al 1980, a causa del declino delle industrie, l’area subì una grave crisi economica, sociale ed ambientale.


Come nel caso di Bilbao, il bacino della Ruhr sembrava ormai senza speranza e futuro. Entrambe le aree, infatti, erano fortemente industrializzate ed allo stesso tempo inquinate.

Disoccupazione, crisi ed inquinamento dominavano su tali territori. Il fiume di Bilbao era definito ecologicamente morto ed anche il fiume Emscher, che scorre nella regione della Ruhr, era stato avvelenato da scarichi e rifiuti industriali.



La riconversione degli anni ’90


Negli anni ’90 ci fu un coraggioso intervento da parte del governo regionale che ha istituito l’IBA Emschen Park, una Srl che ha coordinato il processo di riqualificazione.

La riconversione, inoltre, è stata possibile grazie al supporto attivo della popolazione locale che credeva nel progetto.


La riqualificazione ha permesso di realizzare il Parco Paesaggistico dell’Emscher, che si estende per un’area di 320 chilometri quadrati. All’interno del Parco sono presenti numerosi spazi dedicati allo sport e piste ciclabili.

Il piano ha previsto anche la bonifica del fiume Emscher e dei suoi corsi d’acqua, che precedentemente erano delle vere e proprie discariche a cielo aperto.


Molte delle strutture industriali presenti nell’area non sono state abbattute, sia per evitare di aumentare i costi del progetto e sia per lanciare un messaggio simbolico.

Le strutture che emettevano sostanze inquinanti e che hanno avvelenato fiumi e terreni limitrofi per anni, sono state riconvertite per ospitare eventi culturali e nuove attività economiche.

Fabbriche ed acciaierie sono state trasformate in teatri, gallerie d’arte, musei, parchi divertimento e centri di ricerca.


La rigenerazione ha cambiato completamente la fisionomia della regione. Le città che in passato ospitavano i lavoratori delle fabbriche sono diventate mete turistiche ambite, centri vivibili e “smart”, ed esempi di sostenibilità. In questo modo hanno attirato, nel corso degli anni, l’attenzione di molti investitori ed imprenditori.


A distanza di anni, come promesso da Willy Brandt, nel lontano 1961, il cielo sopra la Ruhr è tornato ad essere blu.

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